Sara Pedri vittima di quick mobbing secondo la psicologa criminale chiamata per il caso. Indagati ex primario e la vice.
Gli ultimi messaggi di Sara Pedri non preannunciavano nulla di buono. La ginecologa 32enne, scomparsa il 4 marzo 2021 a Trento, ha subito vessazioni sul posto di lavoro. Per questo motivo, sono indagati l’ex primario di Ginecologia al Santa Chiara di Trento, Saverio Tateo e la vice Liliana Mereu.
Sara Pedri, gli ultimi messaggi della ginecologa scomparsa
Il corpo di Sara Pedri non è stato ancora ritrovato, ma la ginecologa 32enne – nei suoi ultimi messaggi – ha espresso l’angoscia e la sofferenza che, da mesi, la attanagliavano. Secondo la psicologa criminale Gabriella Marano che segue il caso, sono propri i messaggi trascritti della giovane specialista a delineare il quadro della situazione.
Ecco cosa spiega la Marano: “Il supertestimone è proprio lei, Sara, che ha parlato attraverso gli appunti lasciati in casa, le e-mail inviate e non, le telefonate, le confidenze, gli sfoghi, le lacrime versate con le persone a lei più care, e soprattutto attraverso le migliaia e migliaia di messaggi e di vocali che coprono intensamente gli ultimi tre anni della sua vita“.
“Sono un morto che cammina. Questa volta non ce la farò“: questo uno dei tanti messaggi di disperazione che Sara ha scritto e inviato vocalmente ad amici e parenti.
Si cerca ancora il corpo della giovane
La famiglia è ancora alla ricerca del corpo di Sara che non è stato ancora ritrovato. Gli inquirenti si sono concentrati sulla zona del lago di Santa Giustina e nei pressi del ponte di Mostizzolo, conosciuto come ponte dei suicidi.
“Non c’era alcun segno di instabilità pregressa – ha spiegato l’esperta – Fermo restando che, anche qualora ci fosse una vulnerabilità soggiacente, e non è questo il caso, un fatto ingiusto e traumatizzante può avere la sua incidenza. Ma Sara era in profondo equilibrio e assetto“.